L'organo T.C. Lewis

Costruito dalla T.C. Lewis & Co. nel 1911 per la Vineyard Congregational Church di Richmond a Londra, l'organo è stato installato nel 2015 presso la chiesa del Seminario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) a Sotto il Monte Giovanni XXIII e restituito ai suoi meravigliosi suoni dopo più di vent’anni di abbandono assoluto e di incuria.

L’organo Lewis possiede una personalità ben distinta, peculiare ed evidente, uno splendore profondo che non tutti riescono ad ammirare, ma di cui è impossibile non intuirne l’integrità.

Questo strumento fornisce una buonissima esposizione della concezione di Thomas Christoper Lewis, con un’ampia gamma di registri labiali e una ricca scala di flauti – tra cui la Claribel, corposa, ma dal canto quasi smaccatamente solista e il delizioso Traverso, con quel crescendo verso la parte più acuta simile allo stile di Cavaillé-Coll. Il suono dei registri più lievi è assai variegato: dal sussurro della Dulciana sino alla più suadente Viole de Gambe. Vario nel carattere e nella gradazione è anche il corpo dei fondi tradizionali, con un Geigen Principal caldo e dall’intonazione eloquente, un Open Diapason II – spostato al Choir – più denso nella tessitura, ma estremamente vivido e l’Open Diapason del Great pieno e vibrante, pensato come la base più propria quando l’orchestrazione raggiunge il culmine. I registri ad ancia – concepiti anch’essi come fondi – aggiungono colore all’insieme, dando un suono libero, luminoso e d’impatto, evitando però il ruggito devastante caratteristico di un Cavaillé-Coll. Come l’Oboe esibisce tutta la sua affascinante ispirazione francese, così il Clarionet e l’Orchestral Oboe sul Choir forniscono quella sfumatura solista tipicamente britannica. La grandiosità di effetto e lo splendore armonico che ne scaturiscono sono un suono di straordinaria bellezza e magnificenza.

 

 

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